BIOGRAFIE D'AUTORE

George Orwell: vita, curiosità e consigli letterari
George Orwell bio

George Orwell è lo pseudonimo di Eric Arthur Blair, nato il 25 giugno del 1903 a Motihari, nel Bengala. Il padre, infatti, di origine angloindiana era funzionario statale presso l’Opium Department.

I suoi primi libri, in Italia poco noti, riflettono molto le vicende biografiche del giovane Blair che, tornato in Inghilterra nel 1904, frequenta scuole di prestigio. Non lo fa grazie al reddito famigliare, che era piuttosto basso, ma grazie al merito, dimostrandosi fin da subito un bambino estremamente intelligente.

Nasce dalle vicende paterne il desiderio di arruolarsi nella Polizia imperiale indiana, cosa che fa nel 1922 a Manalay, Birmania. Da questa esperienza traumatica nasce il libro Giorni in Birmania, edito soltanto nel 1934.

Blair sceglie lo pseudonimo George Orwell nel 1933, quando finalmente una casa editrice decide di pubblicare il suo primo libro Senza un soldo a Parigi e Londra. Anche quest’ultimo testo riflette le vicende personali di Orwell che, dopo il periodo indiano, si trasferisce a Parigi e vive con pochissimo nei sobborghi della città. In questi anni non si dedica soltanto alla produzione letteraria, che non gli avrebbe permesso di sopravvivere, ma alterna il lavoro come insegnante e quello come commesso in libreria, di cui racconta alcuni episodi nei suoi saggi.

Nel 1936 sposa Eileen O’Shaughnessy e, a dicembre dello stesso anno, parte come volontario per la guerra di Spagna, raccontata nel diario-reportage edito nel ’38, Omaggio alla Catalogna. Gli eventi bellici e il suo periodo al fronte lo segnano profondamente avvicinandolo al socialismo e rinsaldando il suo pensiero politico di opposizione ai totalitarismi.

Gli anni più prolifici

Gli anni ’40 sono particolarmente prolifici: nel 1942, infatti, George Orwell inizia a lavorare per «Observer» dedicandosi a recensioni e approfondimenti politici. I temi trattati in questi ultimi saranno moltissimi, dai totalitarismi al socialismo, dalla Guerra Civile spagnola all’antisemitismo, sempre con quel taglio irriverente e sincero che lo caratterizza.

Nel 1943 inizia a lavorare a La fattoria degli animali, ormai divenuto un grande classico del Novecento che, però, all’epoca fatica a trovare un editore. La feroce critica di Orwell spaventa le case editrici e il libro vede la luce soltanto nel 1946. Del 1949 è l’ultima e più nota opera dell’autore, 1984. In questo capolavoro della letteratura distopica, la visione di Orwell è ancora più amara, un immaginario mondo futuro in cui a governare sono soltanto regimi dittatoriali e la libertà del popolo è ridotta al minimo.

La produzione dell’autore inglese non si ferma qui, fondamentali per conoscere il suo pensiero politico sono i saggi e la raccolta di articoli e recensioni (ben 100) che Orwell scrisse per il giornale «Observer».

Eric Arthur Blair muore a Londra, di tubercolosi, nel 1950.

Curiosità

Sapevi che George Orwell fu il primo a coniare l’espressione “Guerra Fredda”?

Lo fece in un saggio del 1945 apparso sul «Tribune» . Con questa espressione prevedeva che ci sarebbe stato uno stallo nucleare tra due o tre grandi potenze, ognuna in possesso di un’arma micidiale. Negli Stati Uniti, il termine venne utilizzato per la prima volta pubblicamente nel 1947. 

Sapevi dell’incontro con Ernest Hemingway?

Durante il suo periodo parigino, in città viveva anche il famoso scrittore Ernest Hemingway che, come lui, aveva preso parte alla Guerra civile spagnola. Pare che una sera, trovandosi entrambi a soggiornare nello stesso hotel, Orwell bussò alla sua porta presentandosi come Eric Arthur Blair e si trovò davanti un Ernest Hemingway molto scortese. Soltanto dopo aver detto “George Orwell” Hemingway lo invitò a bere un bicchierino.

Citazioni di George Orwell

L’uomo è l’unica creatura che consuma senza produrre. Egli non dà latte, non fa uova, è troppo debole per tirare l’aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli. E tuttavia è il re di tutti gli animali. 

La libertà intellettuale è una tradizione profondamente radicata, senza la quale è improbabile che esisterebbe la nostra cultura specificatamente occidentale.

Libri da non perdere:

1984, di George Orwell edizione Mondadori. Non servono molte parole per descrivere il capolavoro della letteratura distopica. Se non l’avete letto, leggetelo!



o magari, se l’avete già letto, potreste rileggerlo direttamente in inglese. Bellissima l’edizione Penguin



La fattoria degli animali, altro capolavoro di George Orwell. Critica spietata della politica del tempo. Bellissima la nuova edizione Mondadori.



Se amate i fumetti o volete avvicinarvi al genere, questo biopic di George Orwell vi farà innamorare.  Pierre Christin in Orwell posta il lettore a scoprire la vita di questo straordinario autore attraverso le tavole di artisti eccezionali.



Gli anni dell’ «Observer», raccoglie i 100 articoli che George Orwell scrisse per l’ «Observer» nel corso degli anni ’40. Raccolta interessante per capire il pensiero politico dell’autore. Tra gli articoli trovate diverse recensioni pungenti di libri del tempo



Memorie di un libraio, in questo saggio Orwell racconta le sue giornate come commesso in una libreria dell’usato. Spaccato di vita raccontato in maniera divertente e irriverente dall’autore che, all’epoca, per vivere affiancava al lavoro di scrittore quello di commesso.

Redazione Letturificio
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