BIOGRAFIE D'AUTORE

Piccola biografia di Emily Dickinson (parte seconda)
Emily Dickinson

Tra il 1860 e il 1863 muoiono lo zio e la zia Lavinia, a cui Emily era legatissima. Questo duro colpo fa sì che il legame con le cugine, Luise e Frances, a cui invierà le sue lettere più sincere e a cui lascerà l’ultimo biglietto prima di morire, diventi ancora più intenso.

Dopo la morte dei due zii adorati, la poetessa si isola, diventa selettiva negli incontri e nei rapporti epistolari, in una sorta di silenzio monacale in cui si dedica soltanto alla scrittura. In questi mesi si manifestano i primi sintomi della misteriosa malattia che le colpirà gli occhi e la costringerà alle cure oftalmiche a Cambridge, nel 1864. Le cugine le rimangono vicine, ma la malattia non la abbandona e nel 1865 Emily si allontana per l’ultima volta da Amherst.

In queste condizioni, a partire dal 1866, Emily si autoesclude dal mondo, continuando a coltivare i rapporti soltanto con le persone più care. La casa diventa il suo rifugio e la finestra nella sua stanza il punto privilegiato da cui osservare il grande spettacolo della vita.

Emily Dickinson e Thomas Higginson

Tra le persone con cui mantiene rapporti epistolari intimi troviamo Samuel Bowl e Thomas Higginson, che diventerà, insieme al primo, direttore dello «Spriengfiel Daily Republic», ma senza mai dare spazio sul loro giornale alle poesie di Emily. Tra il 1869 e il 1870 la sua vista peggiora, a quella data appartengono, infatti, pochissime lettere e poesie. Nell’estate del 1870 Emily concede a Higginson di incontrarla. In quello stesso periodo, tale Higginson prende sotto la sua ala Helen Hunt, vecchia amica di Emily, colei che per prima aveva riconosciuto il valore della sua poesia, riuscendo a far pubblicare quattro poesie della Dickinson. Higginson diventa il maestro di Helen che, grazie a lui, vede pubblicati alcuni dei suoi lavori. Tra i due si insatura un rapporto profondo, tanto che Higginson condivide con Helen le lettere che si scambia con Emily e le fa leggere i meravigliosi componimenti che la poetessa inserisce nelle epistole.

Il rapporto tra Emily Dickinson ed Helen Hunt

Helen coltiva il suo rapporto con Emily, inzia a raccogliere informazioni su di lei, probabilmente nutrendo una profonda invidia, chiedendole spesso di incontrarsi.

Nel 1876 Emily cede alla richiesta di includere una sua poesia, in forma anonima, nel lavoro della Hunt. Ci sono molti sospetti riguardo a diversi racconti pubblicati da quest’ultima con lo pseudonimo di Saxe Holm e attribuibili a Emily.

Lavinia ricorderà di come le due avessero deciso di scrivere un libro insieme, una collaborazione segreta. Nel 1876 viene pubblicato Mercy Philbrick’s Choice e il giornale di Higginson lo recensisce attribuendolo ad Helen e un’amica. Il personaggio di Mercy, però, sembra avere troppo in comune con la figura di Emily Dickinson e con la sua storia. È evidente che Helen avesse preso l’idea per la storia di Mercy dalle lettere che Emily aveva spedito ad Higginson. Helen fruga nella vita privata di Emily, nei suoi sentimenti più profondi, nei suoi sogni e il romanzo rappresenta il tradimento di quell’amicizia.

Emily Dickinson e Otis P. Lord

Nel 1873 Emily acconsente ad incontrare, per ben due volte, Otis P. Lord, l’uomo che la critica ha identificato come il grande amore della poetessa. Questo anno è importante, oltretutto, perchè Emily sente la chiamata di Dio, entra a far parte della chiesa degli “eletti”, come i suoi fratelli. Il suo rapporto con Dio è profondo, ma molto intimo.

Il 1874 è un anno funesto: muore Edward Dickinson, padre di Emily, e questo evento lascia una cicatrice insanabile nella fragile poetessa. Otis P. Lord, amico di Edward, alla morte di lui rimane molto vicino all’intera famiglia Dickinson, compresa Emily. I due si conoscevano da anni, la critica ipotizza che Otis amasse Emily ormai da lungo tempo e che in questo frangente fosse diventato per la poetessa, che gli dedicherà meravigliosi versi, uomo da amare e, allo stesso tempo, punto di riferimento.

Tra il 1878 e il 1881 Otis fa spesso visita ad Emily, trattenendosi da lei anche per diversi giorni. Rimane, inoltre, traccia del loro scambio epistolare in quegli anni ma è ipotizzabile che molte delle lettere andarono perdute. Continua lo scambio epistolare, probabilmente Otis chiede ad Emily di sposarlo, ma lei deve occuparsi della madre malata, che morirà nel 1883.

Nelle lettere indirizzate ad Otis, successive alla morte della madre, Emily appare esplicita, passionale, ma lui muore nel 1884 lasciando la poetessa in balia del suo dolore.

L’arrivo di Mabel

Nel 1881 arriva ad Amherst Mabel Loomis Todd, una ragazza colta, estroversa, che ama dipingere e scrive per alcuni dei giornali femminili del tempo. Al suo diario e alle sue lettere, si devono le informazioni riguardo agli ultimi cinque anni di vita di Emily Dickinson. In una lettera alla madre del novembre 1881, racconta di come Emily fosse ritenuta un Mito, una figura affascinante, una donna che nessuno vedeva più da anni e intorno alla quale gravitavano leggende e dicerie. Mabel ascolta alcuni componimenti poetici di Emily, letti da Susan e si innamora della sua scrittura. Invitata nella Homestead da Austin per intrattenere con il canto sua madre, Mabel lascia dei piccoli doni ad Emily e viene ripagata con delle brevi composizioni. Tra Mabel e Austin nasce un grande amore extraconiugale.

La fine di Emily Dickinson

Dopo la morte di Otis, Emily ha un crollo nervoso, ma la depressione e la spossatezza non le impediscono di continuare a scrivere e leggere. Nella primavera del 1885 le scende un buio nell’anima, in estate muore anche Helen Hunt con cui Emily aveva mantenuto i rapporti nel corso degli anni. Durante il periodo di instabilità le rimangono vicino Mabel, Austin e la cugina Lavinia.

Entrerà in coma il 13 maggio 1886, lasciando alle amate cugine un biglietto con la scritta “Called Back”, forse un riferimento ad un libro letto da poco, forse un richiamo ad una lettera di Otis o ad un’opera di Shakespeare, scrittore che tanto amava.

Morirà il 15 maggio 1886.

Redazione Letturificio
© Riproduzione Riservata