RUBRICHE   >  PSICOLETTURIFICIO

PsicoLetturificio incontra Chantal Prym
chantal prym

Il diavolo e la signorina Prym di Paulo Coelho riporta in scena l’eterna lotta tra Bene e Male. Nel tranquillo paesino di Viscos, infatti, arriva un misterioso uomo che, in cambio di una cospicua ricompensa, chiede che una persona qualunque della comunità venga uccisa. Fondamentale per per la storia l’incontro tra l’uomo e Chantal Prym.

Di seguito abbiamo immaginato che Chantal Prym affrontasse una seduta di terapia riflettendo sui cambiamenti in atto.



Benvenuta Sig.na Chantal, mi sembra di intuire dai suoi bagagli che è in partenza, si tratta di un viaggio di piacere? 

Buongiorno Dottoressa, si sono in partenza e in realtà è proprio per questo motivo che ho deciso di venire da lei: ho bisogno di chiudere i conti con il passato, superare ciò che è stato per ricominciare una nuova vita. Voglio lasciare questo piccolo paese, in cui sono cresciuta inseguita dall’immagine della cameriera gentile e solitaria, e ricominciare in un luogo lontano, ma per farlo sento la necessità di lasciar andare tutto il passato e penso che lei possa aiutarmi.


Capisco. Si prepara per lei un cambio di vita e sento la sua necessità di fermarsi qui per una sorta di bilancio per riprendere poi una nuova strada. Mi racconti cosa è accaduto, iniziando da dove preferisce.

Vengo da Viscos, un paese poco lontano da qui. Un piccolo paradiso incastonato tra le montagne, dove la vita scorre lenta e i cui abitanti si preoccupano soltanto di grano, pecore e famiglia. Io sono la più giovane di questo piccolo paesino sconosciuto. Fino a qualche tempo fa, nonostante guardassi con una certa invidia i giovani che avevano avuto il coraggio di andar via, apprezzavo quel luogo incontaminato e la mia gente. Tutto è cambiato il giorno in cui è arrivato a Viscos uno straniero. L’uomo aveva qualcosa di strano e mi insospettiva la sua scelta di fermarsi per settimane qui da noi. Un giorno nel bosco mi ha raccontato quali fossero le sue intenzioni: era alla ricerca di un luogo tranquillo come il nostro, una piccola comunità da mettere alla prova. Offriva una grande quantità di lingotti in cambio dell’uccisione collettiva di uno qualsiasi della comunità. Ero turbata, indignata con colui che voleva portare tanto male nel nostro piccolo angolo di paradiso. Ho deciso, su suo stesso consiglio, di raccontare tutto ai miei compaesani. Erano sconvolti, intenzionati a mandarlo via da Viscos, ma allo stesso tempo ammaliati da quel tesoro e dalla ricchezza di cui avrebbero potuto godere loro e le generazioni future. Se mai ce ne fossero state. Io avevo davanti la possibilità di cambiare la mia vita, di andare via e in me si è scatenata una lotta tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra bene e male.


È evidente come in lei si sia innescato da questa vicenda un profondo e personale cambiamento interiore, me ne vuole parlare?

È incredibile da dire ad alta voce ma l’incontro con quell’uomo ha cambiato la mia vita. Questo strano episodio mi ha fatto comprendere quanto fossi codarda, intrappolata nel ritratto dell’orfana abbandonata e quanto poco decidessi della mia stessa esistenza. Sono stata, fino ad ora, una donna incapace di agire e di lottare contro le avversità della vita, adesso sono disposta a perdere alcune battaglie e a vincerne altre. Ora mi sento diversa. Per la prima volta ho lottato con me stessa, ho accettato la lotta tra bene e male e ho preso in mano le sorti della mia vita.


E dunque ha deciso di partire: perché?

Proprio perché ho capito che il bene e il male hanno la stessa faccia . Tutto dipende dal momento in cui attraversano il cammino di ogni essere umano. Questa consapevolezza ha cambiato il mio modo di vivere, ma questa presa di coscienza ha cambiato solo me, Viscos è rimasta quella di sempre, la sua gente continua a vivere la vita come se quello strano uomo non fosse mai passato da lì. Io non vi appartengo più.



Commento Dottoressa L.

Qualche giorno fa ho ricevuto al mio studio una giovane donna di Viscos: Chantal Prym. La donna non presenta segni di un particolare disagio psicologico, ma, per sua stessa ammissione all’inizio del nostro appuntamento, ha sentito la necessità di fare una sorta di bilancio esistenziale, dopo i recenti fatti accaduti a lei e ai suoi compaesani. Dal racconto si comprende molto bene come il suo stato di quiete ed equilibrio sia stato stravolto dall’arrivo del misterioso viaggiatore. I pensieri che l’hanno tormentata negli ultimi tempi sono quelli dell’eterna lotta tra Bene e Male. Come spesso accade, tuttavia, anche Chantal ha dovuto infine rendersi conto del fatto che una vera e propria soluzione univoca a questo tema non esiste: ogni essere umano ha il compito, più o meno esplicito, di trovare da solo una propria risposta a domande di tale calibro e forse per Chantal la svolta si trova proprio nel viaggio che è in procinto di compiere. La cosa interessante che ho trovato nel racconto della donna sono i meccanismi di condizionamento che, in tutta questa vicenda, hanno agito sull’intera popolazione di quel piccolo paese: in maniera molto evidente in ogni abitante di Viscos si sono verificati radicali cambiamenti di opinione su cosa potesse ritenersi “giusto” e cosa “sbagliato” per l’intera comunità. Il tutto è accaduto in modo piuttosto repentino e sono state sufficienti davvero poche opinioni di singole persone, prima fra tutte quella di Chantal, per condizionare le sorti dell’intera comunità. La possibilità che la vita di una persona, conosciuta e benvoluta da tutti, potesse essere sacrificata in nome di una cospicua ricompensa economica ha tenuto occupati gli abitanti di questo piccolo paese per diversi giorni, mettendo in luce come l’equilibrio di una intera vita in comune possa vacillare ed essere messo in discussione in seguito all’esposizione a giudizi e opinioni altrui. Non nascondo l’impressione secondo la quale, la scelta di Chantal di lasciare il paese a fine di questa complessa vicenda, possa essere dettata anche dal riconoscimento di questi potenti meccanismi di condizionamento e conformismo del gruppo del quale la donna si è sentita cardine principale.


Conformismo al gruppo

Per conformismo al gruppo si intendono tutti quei meccanismi di condizionamento e influenza in grado di provocare cambiamento di opinione e giudizio in una singola persona in seguito alla sua “esposizione” all’opinione della maggioranza delle persone che frequenta. Si tratta di un sistema complesso di meccanismi studiati dalla psicologia sociale e sistematizzati in particolare nel paradigma di Asch negli anni cinquanta.

Redazione Letturificio
© Riproduzione Riservata